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Nodo di Bologna, il ministero: “A breve summit con Regione e Comune”. De Pascale: “Pronti a lavorare sul Passante Possibile”

Nodo di Bologna, il ministero: “A breve summit con Regione e Comune”. De Pascale: “Pronti a lavorare sul Passante Possibile”

Bologna, 24 giugno 2025 – Dopo lo stop al Passante di Mezzo si entra nel vivo del nuovo progetto, il cosiddetto ‘Passante Possibile’, come lo definisce il presidente dell’Emilia-Romagna Michele de Pascale. L’incontro tra ministero, Aspi e istituzioni locali e regionali è imminente.

Lo conferma il Mit, in una nota: “È nostra intenzione, già nei prossimi giorni, invitare la ministero tutti gli interlocutori istituzionali interessati per risolvere il nodo di Bologna e fare il punto sulla mobilità emiliano-romagnola che da troppi anni attende risposte”. Una convocazione che era stata recentemente sollecitata dal governatore emiliano-romagnolo Michele de Pascale in tandem con il sindaco Matteo Lepore. Il presidente della Regione, quindi, a margine della firma della convenzione rinnovata per tre anni tra l’Agenzia regionale e i vigili del fuoco alla presenza del prefetto di Bologna Enrico Ricci, ha fatto sapere di “essere contento che la convocazione sia finalmente arrivata. E sia da parte mia sia, credo, da parte del sindaco Lepore c’è la disponibilità a sedersi a un tavolo sul ‘Passante Possibile’. Ma non sono abituato al modo di lavorare che abbiamo visto in questi primi sei mesi di mandato regionale. Ho lavorato con tutti i governi che si sono succeduti, da Matteo Salvini a Danilo Toninelli e ho sempre trovato intese e priorità”.

Morale: “Se un progetto è in grado di gestire il flusso automobilistico di Bologna non servono né de Pascale, né Salvini. È una questione tecnica, non politica, per questo la cosa che mi ha infastidito sono state le dichiarazioni fantasiose delle forze politiche senza prima confrontarci”.

Sulle tre ipotesi low cost che circolano in merito alla nuova opera (allargare solo la tangenziale o solo l’autostrada oppure interventi di minima), de Pascale preferisce glissare: “Capisco le indiscrezioni giornalistiche, ma da presidente della Regione non posso commentare alcuna proposta senza uno studio trasportistico per capire l’impatto sul territorio, su Bologna ma non solo. Il tema è studiare, verificare, analizzare: certo che se si dice che esistono progetti che hanno la stessa efficacia ma che costano molto meno (rispetto al Passante di Mezzo) sarebbe un giudizio devastante su quanto fatto da Aspi fino adesso...”.

II nuovo progetto

Da qui, de Pascale si attende risultati inferiori rispetto al Passante di Mezzo, auspicando che non si riparta da zero (“non ce lo possiamo permettere”) con ulteriori aggravi di tempo: “Il progetto è quello di questi anni e sulla base di questo credo si possa rivedere, correggere o migliorare. Magari si può realizzare una parte più avanti e magari destinarla a un momento successivo… ci sono molte ipotesi, noi siamo pronti ad assumerci la responsabilità di una decisione”. Da quello che filtra, comunque, già la prossima settimana potrebbe arrivare sul tavolo di Salvini il nuovo progetto.

La convenzione Regione-vigili del fuoco

Oltre all’infrastruttura di cui si dibatte da oltre 30 anni, de Pascale ha lanciato anche il rinnovo triennale della convenzione tra l’Agenzia regionale e i vigili del fuoco con due particolari obiettivi: contrastare gli incendi boschivi e il rischio idrogeologico. “Così miglioriamo il coordinamento e la tempestività degli interventi, consolidando e rendendo più efficace l’intera rete di risposte delle emergenze”, spiega il governatore prima di firmare con il prefetto Ricci e il direttore regionale dei Vigili del fuoco Francesco Notare l’accordo che prevede uno stanziamento di 6,5 milioni di euro.

La manifestazione degli operai in tangenziale

Prima della foto di rito, non è mancato un breve accenno alla manifestazione dei giorni scorsi dei metalmeccanici in tangenziale per la quale, per effetto del decreto Sicurezza del governo, i diecimila operai rischiano una condanna per ‘blocco stradale’ fino a 2 anni di carcere. Il prefetto Ricci, interpellato sul tema, ha risposto con le parole del questore Antonio Sbordone: “Nessuno mette in dubbio il diritto di sciopero o mette limiti alla manifestazione del pensiero soprattutto di fronte a vertenze importanti, ma ci sono norme che dobbiamo tenere presenti. Dopodiché in questo caso, come in tutti gli altri casi, la valutazione è rimessa alla deliberazione dell’autorità giudiziaria”.

İl Resto Del Carlino

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